Neuroni specchio

Neuroni specchio

Nonostante non sia possibile descrivere con esattezza come agiscano queste cellule nervose, alcune ricerche ipotizzano che esse siano la base neurale dell’empatia e dell’intelligenza emotiva.

I neuroni specchio sono le cellule nervose che permettono di dare una spiegazione fisiologica alla nostra capacità di entrare in relazione con gli altri; questa classe di neuroni si chiama così perchè “rispecchia” l’azione dell’altro.

La ricerca scientifica sui neuroni specchio è ancora in corso e ad oggi, nonostante le varie ipotesi sul funzionamento di tali cellule nervose, sappiamo si attivano quando osserviamo qualcuno che fa qualcosa e che il nostro cervello si comporta come se fossimo noi stessi a compierla. Grazie a questi neuroni impariamo attraverso l’osservazione dell’altro e comprendiamo le intenzioni e gli stati d’animo di chi ci troviamo di fronte.

Immagine decorativa dell'articolo di Eleonora Zucchetti "Neuroni specchio": due teste umane in stile illustrato, una bianca e una nera, s'intersecano a specchio

Nonostante non sia possibile descrivere con esattezza come agiscano queste cellule nervose, alcune ricerche ipotizzano che esse siano la base neurale dell’empatia e dell’intelligenza emotiva.

La scoperta dei neuroni specchio si deve al Prof. Giacomo Rizzolatti e alla sua equipe che, tra gli anni 80 e 90 in uno studio sui primati, scoprirono la presenza di tali strutture nervose nella corteccia premotoria delle scimmie. Da allora si è postulata l’ipotesi che questi neuroni fossero presenti anche nell’uomo e gli studi neurofisiologici hanno permesso di individuarne la presenza in varie aree cerebrali.

Dalla scoperta di Rizzolatti, sono state svolte numerose ricerche, gettando le basi neuroscientifiche a supporto dell’apprendimento imitativo. Questi neuroni sono implicati nella comprensione delle azioni altrui e nell’apprendimento attraverso l’imitazione, facilitando i processi empatici che si attivano quando vediamo una persona esprimere un’emozione e sembrano avere un ruolo nel linguaggio, data la loro collocazione prossima all’area di Broca (Skoyles,2000; Buccino 2001).

Alcuni ricercatori ritengono, altresì, che il sistema dei neuroni specchio possa spiegare la cosiddetta Teoria della Mente (ToM, Theory of Mind), cioè l’abilità evolutiva di comprendere gli stati mentali e cioè emozioni, bisogni, credenze, intenzioni, pensieri, propri e degli altri.

Attraverso sofisticate tecniche di indagine tramite risonanza magnetica e di neuroimmagini è stato possibile localizzare queste cellule nervose negli esseri umani; le aree che si attivano quando si osserva qualcuno compiere un’azione sono le aree motorie e premotorie, la corteccia parietale e la corteccia somatosensoriale.

Nonostante la ricerca sia ancora in corso e ci siano varie teorie sui neuroni specchio e il loro funzionamento, la loro scoperta ha un’importanza fondamentale che ha posto solide basi per spiegare il funzionamento fisiologico dell’empatia e dei processi psicologici che regolano l’interazione umana attraverso il “rispecchiamento” nell’altro.

Per approfondire l’argomento: “Specchi nel cervello, come comprendiamo gli altri dall’interno”, Giacomo Rizzolatti, Corrado Sinigaglia, 2019, Raffaello Cortina Editore

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