Le famiglie omogenitoriali

Le famiglie omogenitoriali

L’American Psychoanalytic Association sottolinea che “l’interesse del bambino è quello di sviluppare un attaccamento verso i genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione delle qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi sull’orientamento sessuale“.

I cambiamenti sociali hanno profondamente mutato la struttura della famiglia che oggi  non è più fondata esclusivamente sul vincolo matrimoniale tra un uomo e una donna,  ma  numerose  famiglie si fondano sulla convivenza more uxorio, così come sull’unione di due persone  dello stesso sesso.

Fino a qualche decennio fa le funzioni genitoriali erano strettamente legate al ruolo di   genere e mentre la madre aveva un ruolo di accudimento e cura dei figli, il padre si occupava del sostentamento della famiglia e aveva una funzione normativa.

Nelle famiglie moderne, ruolo di genere e funzioni parentali sono concetti diversi e la   genitorialità è indipendente dal genere e dall’orientamento sessuale e le capacità genitoriali non si esprimono attraverso competenze “materne” o “paterne”, ma sono funzioni complesse determinate da un intreccio di aspetti psicologici, emotivi, sociali e   culturali.

Baiocco sostiene che la dimensione intersoggettiva delle interazioni e delle rappresentazioni interiorizzate costituisce il nucleo centrale dell’esperienza della genitorialità.

Carone (2021) ritiene che l’ipotesi che l’omogenitorialità possa essere di per sé una condizione di rischio per lo sviluppo psicologico ed emotivo dei bambini sia un errore normativo e che la genitorialità sia una condizione che va oltre la biologia e che non è necessario procreare per essere in grado di esercitare le funzioni genitoriali.

Essere genitori implica quel complesso processo relazionale e dinamico in cui si impara a rispondere in maniera sufficientemente adeguata ai bisogni dei propri figli e a prendersi cura di loro; tale funzione non è legata al genere, ma alla capacità del “caregiver” di fornire un ambiente stabile, sicuro e protetto in cui i propri figli possano crescere.

Immagine decorativa dell'articolo "Le famiglie genitoriali" di Eleonora Zucchetti. Vi è rappresentata una bambina con un cappottino verde, sorridente che gioca con delle bolle di sapone.

Vari studi hanno evidenziato che i bambini che crescono in un ambiente stabile e sereno non presentano differenze significative tra quelli nati in nuclei eterogenitoriali o omogenitoriali e che le competenze dei genitori omosessuali sono equiparabili a quelle dei genitori eterosessuali, perchè le funzioni genitoriali sono slegate dal genere o dalle preferenze sessuali.

L’American Psychoanalytic Association sottolinea che “l’interesse del bambino è quello di sviluppare un attaccamento verso i genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione delle qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi sull’orientamento sessuale“.

E’ fondamentale ricordare il diritto dei bambini a mantenere una relazione continuativa e stabile con le figure genitoriali e che il mancato riconoscimento e la mancata tutela di queste famiglie rappresenta una fonte di stress che può generare problemi emotivi in primis ai bambini, ma anche ai genitori che devono lottare per affermare la propria genitorialità.

Per approfondire l’argomento “Le famiglie omogenitoriali. Teoria, clinica e ricerca”. Carone, 2021.

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